Coronavirus: le fake news più diffuse su internet
La pandemia di Covid-19 è stata accompagnata dalla diffusione di fake news che possono diventare pericolose e, dunque, sono da evitare.
Per non imbattersi in notizie false, si raccomanda di consultare e cercare informazioni e consigli solo su fonti istituzionali autorevoli e certificate.
Ecco le fake news più popolari che circolano sul web e sui social:
- “Il virus è stato creato appositamente in un laboratorio da cui incautamente è sfuggito.” Falso. Non esiste alcuna prova di questa affermazione ma solo teorie dettate da un sentimento di paura e sospetto nei riguardi dei progressi della scienza. Invece, si ritiene più probabile l’ipotesi secondo la quale il virus abbia avuto origine dal commercio di animali selvatici.
- “Bevande calde, vitamina C e aglio proteggono dal virus.” Falso. Non ci sono evidenze scientifiche per cui tali alimenti prevengano il contagio. È vero che un’alimentazione bilanciata e sana contribuisce a mantenere l’organismo e il sistema immunitario in buone condizioni, ma non bisogna affidarsi a presunti toccasana per prevenire il contagio, bensì attenersi alle norme di contenimento.
- “Gli antibiotici prevengono l’infezione dal coronavirus.” Falso. Gli antibiotici non hanno effetto sui virus in generale e, quindi, nemmeno sul coronavirus.
- “Il coronavirus può essere trasmesso attraverso le punture delle zanzare.” Falso. Il coronavirus è un virus respiratorio che si diffonde principalmente attraverso le goccioline generate quando una persona infetta starnutisce o tossisce, o attraverso goccioline di saliva o secrezioni dal naso. Dunque, non è trasmesso attraverso le zanzare o loro punture.
- “Esiste una correlazione tra epidemia da Covid-19 e rete 5G.”Falso. Non ci sono evidenze scientifiche che indicano il contagio da covid-19 dovuto all’esposizione di tecnologie wireless.
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